Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
pp. 80-81
Il suo sguardo si spinse con ansietà verso una casa di assai bell'aspetto, che aveva alle finestre – cosa rara in villa – delle persiane verdi.
pp. 81-82
Ora costui ci ha il brutto vizio di lasciarsi prendere dal vino, e in quelle ore non accetta niuno in casa, fosse anche Pio IX in persona; anzi v'è di peggio, quando lui è brillo, bastona forte chiunque tenti andarlo a trovare, ed è ottima cosa lasciarlo in santa pace; onde combinammo con Beatrice di mettere alla finestra quella maledetta pezzuola, ogni qualvolta il maledetto suo zio sagrifica al maledetto dio Bacco.
p. 81
Non vedete dunque la maledetta pezzuola rossa su quella finesta là? << Se la vediamo! e che perciò? esclamammo io e Paolo in coro. >> << Non ci trovo motivo, seguitai, << di forsennare alla vista d'una pezzuola rossa che sventoli su una finestra verde... Se tanto, ti sei fatto realista marcio, a segno di farti male agli occhi il color rosso!... Io invece, lo trovo assai bello quel vivace color ponso!>> << Hai capito un'acca della cagione della mia collera... Non è il colore rosso che mi faccia andar sulle furie.
p. 82
Ho capito, esclamai io sganasciando per le risa >> << vuol dire che il Balbai oggi l'ha presa di assai buon mattina!
pp. 82-83
Andava pensando che se gli uomini moderni hanno torto nel giudicare dei preti, come d'ogni erba fascio, perniciosi alla società, vera peste del mondo, pur non di meno è indubitato che molti di essi, anzi la maggior parte, facciano direi a pugni cogli obblighi ed esigenze del proprio stato. Infatti quanti di costoro che dovrebbero essere il giusto riflesso della virtù, non s'insozzano di vizi i più turpi, e sono la corrutela dei buoni costumi e lo scandalo della società? - Essi gridano la croce addosso all'avarizia, alla lussuria, all'intemperanza, alla gola, e mentre non sono che il sincero ritratto d'ogni pravità umana.