Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 76
Questa tien lungo di cucina; ha il focolare, ove nelle notti invernali la superstiziosa nonna racconta le sue leggende ai buoni villici del vicinato, che le s'assidono d'intorno e che le pendono dal labbro, spesso tornando a casa col cuore spaventato, per aver udito della Versiera, della Tregenda e del Diavolo che parla.
pp. 77-78
Altro da natare nelle case di campagna sono il cortiletto e l'orticello. Il primo che si ha o di davanti o di dietro di esse, sempre però a scapito della luce e dell'aria per le medesime; perocchè sia solito tenebro stipato di legna d'ardere e d'attrezzi per l'agricoltura. Annesso poi al cortiletto è l'orticello. Gli orti sogliono essere coltivati dagli stessi coloni, che ne ritraggono la verdura pel condimento della loro minestra. In questi orti è da notare una gara non molto onesta da parte dei proprietari di essi; qui si fa nientemeno alla ruffa ruffa reciprocamente, per modo, che il vero padrone, mai gusta le primizie del suo orto; spesso derivano da ciò risse, dispetti, e persino schioppettate! Sono ancora da considerare nel villaggio, per quel che trattasi del caseggiato, le case dei ricchi, e tra esse la Canonica, che primeggia fra tutte. Queste sono ordinariamente d'un piano superiore e restano più polite e decenti – la Canonica poi è la reggia del villaggio. Il povero cittadino che raramente varca quella soglia, se mai vi capita, rimane stordito a vedere quelle pareti imbiancate, quei mobili luccicanti e ben in assetto – non scambierebbe tutto ciò per le ricchezze d'un Creso! Il curato del mio villaggio – un prete assai di buon'umore.
p. 77
Eppoi, qual più magnifico tetto dell'azzurro cielo?
pp. 79-80
Meno in Italia e Spagna, in tutte le nazioni d'Europa si sono costituendo delle Società protettrici degli animali, le quali hanno preso seriamente di mira questo dettaglio importante della moderna civiltà. ed ora che la nostra comun Patria va sorgendo a vita novella, perchè non avrà anch'essa da educarsi su questo nuovo elemento di civilizzazione? E Riccardo mi diceva: << Sappi, amico, che questi asinelli sono scioperi del macinato – cruente vittime d'una legge! Come, scioperi!... Sapeva bene che in Italia lo sciopero è presso che tutte le classi sociali, anche presso il ministero, ma che avvenisse ancora nelle bestie, e che dovesse incominciare dagli asini... questo non me lo sognava neppure... Mi spiego come sta la cosa, proseguì Riccardo << i padroni di queste bestie erano esercenti del macinato, cioè possedevano dei centimoli fatti girare da asinelli. Ora il signor Agente delle imposte li aggravò per tel modo sulla tassa, che coloro si videro costretti deporre ogn'idea di far da mugnai, e inviare a spasso questi poveri asinelli in così male arnese, come li vedi.
p. 79
Vagando per quelle strade senza lastrico, epperò fangose, c'imbattenvamo di frequente in nidiate di galline, appollaiate, schiammazzanti, col loro pettoruto gallo dalle splendide piume; in branchi di maiali grufolanti e in frotte d'asinelli.