Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 42
O, vedete – ecco un martire della nostra terra – un povero giovine cui fu forza a tutto rinunziare – alla carriera degli studi, chi sa per lui brillante, ad un avvenire, forse per lui dorato; e ciò per accorrere in aiuto della comun madre, Italia – per versare per Lei tutto il suo sangue! - E quanti altri martiri non saranno in questo remoto angolo di terra?... Eche perciò?... La Sardegna fu forse considerata mai come figlia ingenita di Colei?
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Penso, a piangere incessantemente e inconsolabilmente... novella Artemisia, sulle ceneri del suo Mausolo! - O che perla di donna! Sfido cento per uno, che non si trova l'eguale al mondo a volerla cercare con la lanterna! - Però, amico, tu non mi potresti niegar che costei non soffra per lo meno la monomania!
p. 43
Casualmente s'innamorò d'un giovine, che la sua fantasia le dipingea dai colori lietissimi di rose.
p. 43
Le dorate speranze vagheggiate attraverso all'illusione.
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Che lieve fia il conforto quando la piena dell'affanno irrompe impetuosa, inesorabile.