Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 22
Lasciate che quel povero infelice riposi tranquillo sul Gianicolo, e tornate, da bravo in carreggiata.
p. 22
Verso il Goceano! Poiché mi era dimenticato di dirvi che il villaggio del mio amico, sta in quella incontrada. Anzi vi soggiungerò, che io viaggiava alla volta di Ozieri, ove mi sarei fermato presso l'Albergo degli Amici finchè sarebbe venuto il mio ospite a prendermi, onde arrivare più presto al suo paese, facendo una scorciatoia; e così, scansare anche la noia della lunga strada che dovevo percorrere per giungere fin lì.
p. 23
Eppoi al mondo, come sapete, non v'è Eroe senz'appetito, pena di comparire riminchionito!
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Il notro maestro poi e i compagni ne solevano chiamare: i due amici << Damone e Pizia >>.
pp. 24-25
Avvenne una volta di esserci entrambi invaghiti d'una certa testolina bionda del terzo piano, che era tutta grazie e beltà, e che però – com'è solito delle civette ammodo - sapea dar conto a tutt'e due, per poi farsene quel gioco che meglio credeva.