Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
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Del resto io aveva le mie buone ragioni a fare il riservato con la signorina, calcolando sull'imperio che la si aveva guadagnato sul mio cuore, a segno che io sarei stato infallantemente stornato dal gradire la partita, se campo le avessi concesso di combattermi.
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E a raffermare il detto toglieva dal mio tacuino di schietta pelle di bulgaro una busta di telegramma, che veramente aveva ricevuto parecchie settimane prima da un Tenente di Bersaglieri, nel dì memorando in cui le nostre truppe fecero solenne ingresso in Roma.
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Perciò a non promulgarne lo strazio, e in cui poi ne avrebbe molto penato la mia ostinazione, premurosamente mi accomiatai da lei, lasciandola lagrimosa e triste come una Didone abbandonata.
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All'inaspettato annunzio ella imbuzzì, poi mi squadrò ben bene se per certo dicessi il vero.
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O che, e poi non fa mica mestieri a questi chiari, d'operare le prodezze dei Cavalieri erranti e di quelli della Tavola Rotonda, a far la conquista d'una novella amante!