Marcello Cossu
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 113
Ritedda intanto dormiva della pace degli angioli. Un sogno tutto d'oro le ricreava lo spirito: vedeva spiegarsi sotto i suoi piedi un emisfero di luce azzurrina e udiva una lontana armonia che la inebbriava..... Allorchè, nell'ampiezza di quell'azzurro, ecco le appare un punto nero, che man mano si avvicina, ingrossa, diventa gigante, mostruoso.
p. 114
Ormai la dormente prova sul petto un grave pondo, che la opprime e le paralizza tutte membra.
p. 114
Ella ha riconosciuto quell'individuo al languido lume di una lampada, che stava appesa sotto l'effigie della Madonna.
pp. 117-118
Dopo la dispatta di Novara fino al 1859, la storia d'Italia si può compendiare in una serie di dolorose vicende, interrotte da qualche lampo di speranza. Alle prigioni, ai patiboli, ai sequestri, alle perquisizioni, alle gravezze d'assedio, e persino alla pena del bastone, le popolazioni soggiogate dallo straniero opponevano lo scudo della resistenza passiva e il fermo proposito di non scendere a nessuna transazione. Nonostante, il Piemonte proseguiva l'opera rigeneratrice delle riforme. Ma per guadagnarsi la simpatia e l'estimazione d'Europa, era d' uopo di qualche avvenimento straordinario che gli offrisse opportunità di fa bella prova di sè e rendere servigi meritevoli di ricompensa e di contraccambio. Ed ecco 15 mila uomini del Piemonte, mercò destra e ferma politica di Cavour, guerreggiare bravamente in Crimea allato della Francia e dell'inghilterra; e il nostro esercito segnalarsi in ogni scontro e coprirsi di gloria nella battaglia della Cernaja. La maggior parte del nostro esercizio destinato per quella spedizione venne formato dai nostri coscritti sardi. Questi nostri figli avevano sempre primeggiato, sia nell'apprendimento delle manovre, sia nella osservanza della militare disciplina, da far meravigliare gli stessi superiori, che, a prima giunta, li avevano considerati come branchi selvaggi. E là, nel lontano Oriente, questi baldi giovani combatterono da leoni, ed ebbero il conforto di riedere in patria col sero della vittoria.
p. 117
Fuggì tutta la notte e tutto il giorno, Errà senza consiglio e senza guida, Non udendo o vedendo altro d'intorno, Che le lagrime sue, che le sue strida.
TASSO.