Marcello Cossu
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 22
Ma credete che Daniele sia merlo da lasciarci cogliere da una spuria? - Mai più, mai più! Io credo, piuttosto ad un'altra cosa..... credo che il colombo diventi sparviero!
p. 22
Ma credete che Daniele sia merlo da lasciarci cogliere da una spuria?
p. 22
Ritedda venne invitata da un bruno giovine, dalle membra ben composte e destro della persona, e di un simpatico aspetto.
pp. 23-24
Bisogna dire che Lanusei, all'epoca del nostro racconto, era quasi priva di comunicazioni coi centri inciviliti dell'Isola. Non erano ancora costruite le due strade, che al presente la allacciano a Cagliari, tanto per la via di Seui-Mandas, come per quella di Tortolì-Muravera. E' d'uopo anche confessarlo, l'Ogliasrta, la Barbagia e il Sarrabus, fertilissime regioni della nostra Sardegna, furono sempre le più trascurate del Governo; e ci vollero energiche proteste da parte dei nostri rappresentanti in Parlamento; ci vollero popolari Comizi e calde raccomandazioni acciò venissero comprese nel progetto di legge delle ferrovie complementari nell'Isola.
p. 23
Non lungi dal villaggio di Lotzorai, presso un monticello, si vedevano ancora le rovine di un vecchio castello detto di Ogugliastra. Il nome di Ogugliastra cambiato poi in quello di Ogliastra, non viene dall'ulivo selvatico (oleastro), che abbonda in tutta l'Isola: ma da un obelisco in pietra, detto dai naviganti Aguglia, che si trova nel bordo del mare un poco al nord di S. Maria Navarrese, sotto Monte Santu, prima d'arrivare al capo di questo nome. Questo obelisco è formato naturalmente da un gran masso di roccia calcarea.