Marcello Cossu
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
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Al contrario, la maggior parte delle giovani, arrossarono per dispetto, e successe fra di loro un bisbiglio, un cicaleccio, con certe occhiate di sottecchi, con certi schernevoli sorrisi, che manifestavano in rincrescimento.
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E con quei due occhioni neri, come le more del rovo! - terminava nel dire la seconda. In un altro crocchio si faceva questo discorso: - Toh, come si è allindata, la Ritedda! - Corbezzoli! Ci ha il peplo nuovo col fermaglio d'argento.
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Io non so capire perchè la chiamino la Bella! Con quel viso olivigno, che ci ha – soggiungeva la prima.
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Ed il giubbetto di seta celeste, come se fosse una ricca!
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Ritedda è una civetta, sebbene ostenti quella sua unzione, quella sua aria di modestia; e se ci capita il destro.... sapete bene: Nati di gatta sorci acchiappa! In un terzo crocchio si diceva ancora - Avete visto come è ringalluzzito Daniele al veder Ritedda?