Marcello Cossu
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 190
Odimi: come che non degna, io ti avrei fatto comparire splendente d'oro.
p. 191
No, poiché sèi un'incantevole creatura, degno trastullo delle mie ore di noia.
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Vi sono istanti in cui l'innocenza pare trascurata dallo sguardo dell'Altissimo – momenti in cui agisce incontrastato il genio del male – momenti misteriosi in cui dubiteresti di tutto, persin di Dio.
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Ed ecco una torma d'armati con fiaccole accese, quali con picche, quali con stocchi, spade e alabarde rintronare negli androni con grida feroci, e mettere lo spavento e il rovinìo su tutti e tutto.
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E fia vero dunque che io non rimiri più la tua celeste pupilla sfolgorare di tanta delizia di sorriso?