Marcello Cossu
La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Poi volgendosi a un fido che gli stava al fianco, e che era un vigoroso Etiopo, accennandogli l'oggetto della sua attenzione gli fece a mezza voce: - Moro, vedi tu quella fanciulla? - Pel Profeta, se è bella! - esclamava il moro spalancando i suoi occhi di cocco. - E' una delle Uri d'Allà, colei!
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E' d'uopo sapere che quasi contemporaneamente al Marchese Lupo era giunta alla festa altra sollazzevole brigata d'uomini e di donne a cavallo su palafreni bardati con molta gala.
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Frenava egli un brioso poledro tutto intento a spiccar corvette e a far bella mostra di sè.
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Al ricco abbigliamento ed al signorile aspetto si comprendeva di leggieri quanto coloro fossero Maggiori o Anziani del paese, siccome allora si chiamavano le spettabili persone.
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Ella era abbigliata del sardo costume – e quella dovizia di colori contribuiva a porre vagamente in mostra le sue incomparabili attrattivo. - Aveva un abbigliamento di fino pizzo bianco d'onde traspariva l'immenso volume de' suoi capelli raccolti in trecce – e le scendea in larghe pieghe sulle spalle; al collo due filze di brillantissime perle – al busto il farsetto di brocato e il corsettino di velluto celeste lavorato a fiorami d'argento – compiva la ricca veste un gonnellino scarlato guernito da passamani in seta e da galloni in oro.