Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 196
Così dicendo Michele Zanche tolto il suo nappo regale lo colmava di vino, lasciandovi scaltramente cadere un granello rosso, e poi l'offriva a Branca.
p. 201
La camera gialla era mestamente illuminata dall'incerto bagliore che inviava una lampada poco alimentata d'olio.
p. 201
I grandi occhi azzurri volgeva alcuna volta intorno inanimati.
pp. 204-205
Uccidetemi, - gridava disperatamente la tapina – uccidetemi! O, Vergine Santissima, perchè non mi assistette in questa tremenda ora!... Santi del paradiso, fatemi morire prima che io possa assistere, o Dio, alla mia vergogna!... - O cara madre mia! - e svenne. Vi sono momenti in cui l'innocenza pare trascurata fin dallo sguardo dell'Altissimo. - Momenti in cui agisce incontrastato il Genio del male. - Momenti misteriosi in cui dubiteresti di tutto – persino di Dio!
p. 206
Mainò, messere, mainò.