Matteo Luigi Simon
Cagliari, AV
La Sardegna antica e moderna (da un inedito ms. francese del 1816)
Matteo Luigi Simon
pp. 129-130
La lingua e l’abbigliamento sono gli elementi principali su cui si fonda lo spirito nazionale di un paese. Ebbene, anche la lingua si è mantenuta fra i Sardi identica a quella che si parlava nei tempi più lontani. Il suo vocabolario è ricchissimo e si compone di parole usate nelle più note lingue dell’antichità&helli
pp. 130-131
Niente è più gradevole e originale delle danze sarde, specialmente di quelle che si fanno nei villaggi del Capo di Cagliari. Vi si balla al suono di una specie di flauto o zampogna o seguendo il canto di parecchie voci concertate.
pp. 131-132
Le feste, soprattutto quelle campestri, danno occasione ai Sardi di un altro divertimento. Non vi è città o villaggio che, fin dai tempi più antichi, non allestisca ogni anno qualche corsa di cavalli. Si tratta, indubbiamente, di lontani ricordi dei giochi olimpici dei colonizzatori greci della Sardegna.
pp. 132-133
Per convincersi che il commercio è più adatto a una repubblica che ad una monarchia, Robertson fa notare che l’Inghilterra, fino al XV secolo e fintanto che fu soggetta ad un regime monarchico, non è stata mai una nazione mercantile, pur con tutte le sue coste ed i suoi porti&helli
p. 133
Ma se i sardi hanno una scarsa vocazione al commercio, non ne consegue necessariamente che il commercio non esista nell’isola, dove però ha forma prevalentemente passiva, sia quello di esportazione , sia quello di importazione&helli