Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 27
- Senti, - rispose l'omone, - va al di là di Mamojada, intanto che io faccio la fermata. Vi prenderò. Egli tenne la promessa: giunto al di là di Mamojada fece sedere in serpe accanto a lui i due viandanti e cominciò a chiacchierare con Olì.
p. 27
- Dove andate? Dunque? - gridò l'omone, rallentando la corsa.
- Ebbene, che tu sii sbranato, andiamo a Nuoro. Vuoi farci la carità di prenderci un po' in vettura? - disse Olì, mangiando.
- Siamo stanchi come asini.
p. 27
Perché sua madre mentiva? Perché non diceva la verità, che cioè andava a Nuoro per cercare il padre di suo figlio?
p. 27
- Senti, - rispose l'omone, - va al di là di Mamojada, intanto che io faccio la fermata. Vi prenderò. Egli tenne la promessa: giunto al di là di Mamojada fece sedere in serpe accanto a lui i due viandanti e cominciò a chiacchierare con Olì.
p. 28
Camminarono per diverse vie, finché non vi furono più case: era già sera, faceva freddo, Anania aveva fame e sete, si sentiva triste e pensava al focolare della vedova ed alle castagne ed alle chiacchiere di Zuanne.