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autori

Grazia Deledda

opere

Canne al vento

Cenere

Colombi e sparvieri

Elias Portolu

La via del male

Marianna Sirca

Grazia Deledda

Milano, Arnoldo Mondadori Editore

Canne al vento

Grazia Deledda

p. 502
- Conosco un po' la vita, null'altro. Si fa presto a conoscere la vita, quando si nasce dove sono nato io. Ma tu pure conosci la vita, a modo tuo, e per questo ci siamo capiti anche parlando un diverso linguaggio. Ricordati quando scendevo al poderetto... Io giocavo e misi la firma falsa perché volevo pagare il Capitano e far bella figura davanti a lui, tornando. Egli avrebbe detto: quell'infelice s'è sollevato. E invece sono andato più giù, più giù... Ma era come una pazzia che m'era presa: adesso ho aperto gli occhi e vedo dov'è la vera salvezza. Tu, dove l'hai trovata la vera salvezza? Vivendo per gli altri: e così voglio far io, Efix, - aggiunse, parlandogli accosto al viso; - sei tu che mi hai
salvato: io voglio essere come te... Rispondi, ho ragione? Io ti ho buttato per terra, laggiù ad Oliena, ma anche i santi son stati maltrattati, e per questo non cessano d'essere santi.

contatti con altri paesi

p. 503
Il vero amore è stato il tuo, verso di loro; e se c'è qualcuno ch'esse dovrebbero amare e sposare, sì, lo dico, saresti tu, non lo zio Pietro... Invece ti han cacciato via come un cane vecchio, adesso che non sei buono più a niente; eppure tu le ami di più per questo, perché il tuo cuore è un vero cuore di uomo.

flora e fauna

p. 503
Rimase una settimana a Nuoro. Tanto lui che Giacinto aspettavano di vedere da un momento all'altro arrivare Grixenda; ma i giorni passavano ed ella non veniva.

contatti con altri paesi

p. 503
Lo scosse di nuovo afferrandolo da dietro, per gli omeri: ma Efix piangeva piegato in due, con la testa fra le ginocchia, e mentre il suo gemito riempiva il silenzio della notte, egli ricordava il sangue che aveva vomitato davanti alla vecchia chiesa d'Oliena, dopo l'altra scena con Giacinto; e anche adesso gli pareva che tutto il sangue gli uscisse dagli occhi: tutto il sangue cattivo, il sangue del peccato.

contatti con altri paesi

p. 503
Il suo corpo ne rimaneva esausto, e l'anima vi si sbatteva dentro, in uno spazio vuoto e nero come la notte; ma le parole d'amore di Giacinto balenavano lucenti sullo sfondo tenebroso, e le sue stesse lagrime lo illuminavano, gli splendevano intorno come stelle.

colori

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