Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 470
Efix teneva ancora il gelsomino in mano e il fiorellino tremò nel buio, come di un dolore proprio.
p. 470
- Efix, ho sentito! - ella ripeté con voce monotona: ma d'improvviso la sua figura balzò, l'ombra parve diventare alta, enorme. Efix la sentì sopra di sé come una tigre.
p. 470
Si curvava, si curvava, e sul suo profilo nero come su quello di una montagna Efix vedeva brillare una stella.
p. 470
Le due donne se ne andarono confortate; egli rientrò e vide Noemi sorgergli davanti come un'ombra nera ferma palpabile.
p. 471
La strada in salita tra la valle e la montagna, fra roccie olivi e fichi d'India tutti d'uno stesso grigio, gli sembrava, sì, quella del suo calvario ma anche una strada che poteva condurre a un luogo di libertà.