Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 431
All'ombra della chiesa Efix invece sentiva altri gruppi di paesani parlare dell'America e degli emigranti.
- L'America? Chi non l'assaggia non sa cosa è. La vedi da lontano e ti sembra un agnello da tosare: ci vai vicino e ti morsica come un cane.
- Sì, fratelli cari, io ci andai con la bisaccia a metà piena e credevo di riportarla colma; la riportai vuota!
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Lo portai al mio capitano, tenendolo come un grappolo; sgocciolava sangue nero come acini d'uva nera.
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Efix ascoltava, con in mano una rosellina di macchia.
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L'angolo più tranquillo era quello delle dame. Sedute nella loro capanna mangiavano con Efix l'arrosto di agnello e parlavano di Noemi lontana e di Giacinto, del prete e del Milese, sorridendo senza malizia.
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Lo portai al mio capitano, tenendolo come un grappolo; sgocciolava sangue nero come acini d'uva nera.