Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 784
Essi pensavano che se fossero stati due semplici viandanti l'avrebbero forse assalita: erano invece due banditi e dovevano rispettare, più che la donna, se stessi. E poi Costantino sentiva le reliquie sul cuore agitato dal desiderio e pensava che Dio manda le tentazioni per vincerle.
p. 785
Ricordati che ci siamo giurati fede la notte di San Giovanni; e il compare di San Giovanni, quale io sono per te e tu per me, è più che la sposa, più che l'amante, più che il fratello, più ancora del figlio. Non c'è che il padre e la madre a superarlo. Per questo vengo con te, oggi, anche contro la mia coscienza e con pericolo di vita; e tu mi tratti come un cane!
p. 785
Allo svolto del sentiero videro una capanna a cono, sullo sfondo delle nuvole, sul ciglio della valle, col fuoco che brillava nell'apertura e accanto la figura nera del pastore: e volsero i passi da quella parte, per asciugarsi e rifocillarsi, ma prima di arrivare Simone disse accigliato al compagno: - Guardati bene dall'accennare a dove andiamo: se no è meglio che tu non venga oltre con me.
p. 786
Fra le grandi rocce nere, forse scogli che il mare ritirandosi aveva lasciato scoperti, stridevano le aquile marine; e Simone giudicò bene fermarsi in una di queste fortezze solitarie dalle quali si dominava il mare e la terra.
p. 786
Erano luci vaghe della sua coscienza, simili ai guizzi di chiarore che sfioravano il cielo sopra le montagne della costa e non erano lampi. Le ore passarono, il cielo si separò dal mare e le aquile stridettero svegliandosi.