Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 773
Io vidi quei tre ricondurre la padrona in cucina: ella trascinava i piedi per terra come due stracci e aveva il viso bianco tutto storto per il terrore.
p. 774
A dire la verità, sempre le cose sono andate bene: solo una volta ci hanno rubato una gallina, ma dev'essere stata Maria Conzu la vicina di casa.
p. 774
Mentre Marianna si indugiava nel cortile, verso sera, sotto l'ombra del pergolato nero sul cielo di rosa, eccola a inchiodare un'asse del portone spaccatasi un poco al calore del sole di giugno.
p. 774
- Dopo sono stata serva del canonico, che era venuto lassù parroco; saranno venti o venticinque anni, e quando egli ritornò a Nuoro venni con lui. A dire la verità, sempre le cose sono andate bene: solo una volta ci hanno rubato una gallina, ma dev'essere stata Maria Conzu la vicina di casa. A dire la verità, Nuoro non è un paesetto ove possa succedere una grassazione, con tanta forza che c'è: e i tempi sono cambiati: ma i malfattori esistono sempre e fidarsi non bisogna.
p. 775
Era un sabato sera e forse almeno il servo sarebbe tornato dalla Serra: ma il crepuscolo s'addensava, anche le rondini si ritiravano silenziose solcando un'ultima volta il cielo rosso sopra le case nere, e nessuno arrivava. Al di là della strada deserta sopra le torri rossastre della chiesa una nuvola rossa si incurvava come un arco di fuoco; tutto era nero e sanguigno, tutto ardeva di una fiamma misteriosa che l'ombra a poco a poco spegneva: e i canti corali dei giovani amanti paesani riempivano l'aria di passione nostalgica.