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autori

Grazia Deledda

opere

Canne al vento

Cenere

Colombi e sparvieri

Elias Portolu

La via del male

Marianna Sirca

Grazia Deledda

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Marianna Sirca

Grazia Deledda

p. 764
Costantino non parlò più: capiva bene i pensieri del compagno; e non si pentiva di aver parlato; ma provava una grande tristezza; e più che tristezza per il proposito che indovinava in Simone era la gelosia, invidia per la potenza di Bantine Fera, e soprattutto era il sentimento della solitudine, del distacco che lo separava da tutti, vicini e lontani.
Simone a sua volta si sentiva frugato dentro dal giudizio del compagno; se ne irritava e cercava di nascondersi, parlando: e parlando si nascondeva anche a se stesso, tanto che ascoltava le sue parole e le credeva vere.

limiti

p. 766
Ma tosto anche lui mise il gomito sul ginocchio e il viso sulla mano; e stettero così lunga ora, entrambi, come sospesi ad ascoltare i lievi bisbigli della notte intorno al loro covo di roccia, grandi e feroci come belve in agguato, piccoli e trepidi come uccellini nel nido.

flora e fauna, modi di dire

p. 766
Marianna era di nuovo nella sua casa di Nuoro. Stesa sul suo gran letto fresco, abbattuta da una stanchezza piacevole, aveva l'impressione, addormentandosi, di trovarsi ancora sul limitare della casa colonica, con la testa di Simone sulle ginocchia.

contatti con altri paesi

p. 767
La luce rosea dell'aurora illuminò la vasta camera bassa col soffitto di legno tinto di giallo: lo specchio di un armadio nuovo brillò accanto alla cassapanca antica decorata di uccelli e di fiori primitivi; e Marianna tornò verso il suo grande letto di legno volgendo le spalle alla parete di fondo per non vedersi seminuda nello specchio.

colori, flora e fauna

p. 767
La vecchia Marianna era rimasta sepolta sotto le foglie morte degli elci della tanca. Perché non doveva guardarsi? Si volse, risoluta, e si guardò, con curiosità casta, come guardasse una statua.

flora e fauna

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