Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 120
- E fra poco avremo un altro colombo, non è vero? Eh, eh, San Francesco vi vuol bene, zio Portolu: tutte le grazie di Dio sono con voi. Ed ora ascoltatemi: cosa direste voi se vostro figlio Elias si facesse prete?
p. 120
- Ah, sì! - esclamò zio Portolu spalancando gli occhietti rossi. - Come i miei figliuoli ce ne son pochi, grazie a San Francesco.
p. 120
Maddalena sollevò gli occhi, e un fugace rossore le rischiarò il viso: dopo quanto aveva temuto, le parole di prete Porcheddu le sembravano una lieta novella: Elias era perduto per lei, ma ella poteva ancora rassegnarsi poiché altra donna non l'avrebbe avuto.
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Nelle grandi funzioni religiose, quando egli indossava il camice di merletto annodato da un largo nastro azzurro, pareva un angelo melanconico, con una piega di suprema ma dolce tristezza nella bocca di rosa pallida; molte fanciulle paesane, ed anche qualche signorina, lo guardavano un po' troppo a lungo, con molto interesse.
p. 121
Era Maddalena, bella e splendida nel suo costume di sposa; fra le braccia teneva il bambino coperto dalla mantiglia di scarlatto orlata di seta azzurra; e il bimbo, quando la madre gli faceva danzar davanti al visetto gli amuleti di argento e corallo appesi al suo piccolo collo, alzava le manine di rosa e sorrideva socchiudendo gli occhi verdognoli luminosi.