Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 109
laquo;Oh, oh!», pensò zio Martinu con un sorriso strano negli occhietti da cinghiale, «se egli sta per farsi uomo di Dio, in verità che comincia bene!»
p. 109
Una specie di estasi lo avvolgeva: tutte le angoscie, le inquietudini, le vergogne, le indecisioni erano cessate; davanti a sé vedeva una via bianca e piana come lo stradale che percorrevano, e uno sfondo nitido, sereno, simile all'orizzonte turchino di quella pura mattina.
p. 110
Quella mattina, al solito, Mattia era andato a Nuoro; doveva ritornare verso il meriggio, e adesso il tiepido meriggio di marzo regnava sulla tanca.
p. 110
Ed ecco che invece di Mattia, sulla cavalla balzana seguìta ancora dal puledro oramai grande, Elias vide arrivare Maddalena.
p. 114
- Ah, la colomba! Lo dicevo io che non poteva farci il torto di rimaner sterile. Ah, il piccolo Portolu, il nuovo colombo, quando dunque lo vedremo?, - diceva ogni tanto.