Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
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- Buon giorno, - disse zia Arrita, rivolgendosi con curiosità al vecchio. - Voi siete d'Orune, non è vero? State nella tanca del tale?
- Sono d'Orune, sto nella tanca del tale.
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Maddalena era più fresca e graziosa che mai; la camicia bianchissima, ricamata e inamidata, e la sottana di indiana scura con l'orlo celeste davan risalto alle sue belle forme.
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Subito dopo colazione si cominciò la tosatura; le pecore venivano prese, legate, stese sull'erba, senza che esse opponessero la minima resistenza; e Mattia ed Elias le tosavano destramente con grosse forbici a molla. La lana intricata e sporca si ammucchiava qua e là per terra, e le pecore, liberate dal laccio, tornavano al pascolo rimpicciolite, tranquille.
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D'un tratto si trovarono soli: Pietro era andato nella capanna, Mattia rincorreva una pecora più restìa delle altre e zio Martinu s'allontanò per aiutarlo.
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La pecora correva tra l'erba, inseguita da zio Martinu e da Mattia che cercavano di spingerla verso una macchia.