Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 419
Sollevò la sottana per rimettersi in tasca la tabacchiera e ripiegò e arrotolò il suo fazzoletto turchino, sbattendosene le cocche sul petto.
p. 420
Passando sotto il poderetto s'eran fermati un momento; ed Efix aveva additato con tenerezza d'amante la sua collina, il ciglione ove le canne tremavano rosee al tramonto, la capanna appiattata tra il verde ad aspettarlo.
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- Io sto qui tutto l'anno. E vossignoria verrà quando ci saran gli ortaggi e le frutta da portare al paese... Ma il suo cavallo non sopporta la bisaccia!
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Ed era stato lui, quasi vinto dalle descrizioni del compagno, a proporre di visitare il poderetto. Ed avevano visitato il poderetto, lasciando giù il cavallo a strappare qualche fronda della siepe del muricciolo.
p. 420
La luna ci fa compagnia come una sposa. E le angurie qua sotto l'orto sembrano allora bocce di cristallo.