Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 341
Lassù è la chiesa, sul cielo chiaro e quasi triste; ecco l'albero della casa rossa del dottore; ecco le casupole nere; ecco la casa paterna, e ancora il muro del cortile di Jorgj...
p. 342
Columba sedette all'ombra d'una quercia e il marito di Banna trasse dalla bisaccia pane, vino, dolci.
p. 342
Un fischio risuonò dietro i querciuoli dell'altura, un capretto nero dai grandi occhi lucidi scese al fiumicello, seguito da alcune pecore già tosate a cui serviva da guida, altri capretti sporsero il muso fra i cespugli, qua e là sulle piante e sulle roccie apparvero le capre grigiastre che guardavano con curiosità gli uomini e i cavalli fermi fra gli oleandri.
p. 342
Ma nessuno aveva fame; solo i giovani bevettero, poi condussero i cavalli al fiumicello la cui acqua già scarsa stagnava qua e là riflettendo i giunchi e gli oleandri fioriti.
p. 342
- Ziu Innassiu Arras, e che, ve le portate sempre appese alle spalle le vostre ricchezze?