Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
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Anche gli oleandri che seguivano la linea del fiumicello cominciavano a coprirsi di bocciuoli rossi; tutto era dolce e puro in quel luogo di pace.
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Zuampredu Cannas, fermatosi a metà strada fra il suo e il paese della fidanzata, smontò e tolse la briglia alla sua cavalla.
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laquo;Se si parte presto, si può far qui anche un piccolo banchetto», pensa il grosso fidanzato volgendo qua e là i begli occhi castanei mentre la cavalla si scuote e dalla sua briglia sprizzano goccie scintillanti.
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Mentre la bestia si abbeverava al fiumicello, egli si guardò attorno pensando che là forse avrebbe fatto tappa con la sposa e col corteggio dei parenti quando, dopo le nozze, avrebbe condotto Columba a Tibi.
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Anche le macchie e le pietre formano un solo profilo nero su quello sfondo sempre più rosso; è il crepuscolo, l'ora delle fantasmagorie; ma il fidanzato conosce bene la strada e va dritto, con le mani sul pomo della sella, gli occhi pieni della visione calma e lucida del suo mondo interno.