Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 250
Tacque anche quando la sorella riferì al vecchio le notizie del paese, e che il dottore aveva spaventato la sua serva, e che Giuseppa Fiore aveva criticato i vestiti di Columba secondo lei poco adatti per la sposa d'un vedovo.
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Nel cortile s'udiva il cavallo ruminare il fieno fresco e battere di tanto in tanto una zampa sul selciato; solo quel rumore interrompeva il silenzio della sera.
p. 251
- Sì, il dottore è stato sempre un pazzo; se però queste cose le fan gli altri, lui balza sopra una cima e comincia a urlare come un cane...
p. 251
Sul viso del vecchio parve spandersi il chiarore rosso della pipa accesa; la sua mano destra, nera e sparsa di vene che sembravan radici, afferrò il ginocchio sul quale si contrasse come una zampa d'aquila aggrappata ad una roccia.
p. 251
- La sorella del Commissario sta in casa di Giuseppa Fiore: tu devi pensare a questo.
- A questo ho pensato. Bisogna rintuzzare la lingua ai serpenti.