Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 215
Io rimontai a cavallo e ripresi il viaggio al chiaror della luna che saliva dal mare.
p. 215
Era un ricco pastore di quarant'anni, bello, colorito di viso, con una barba nera lucida e gli occhi castanei e dolci: ma aveva le gambe corte e il corpo grosso e se seduto a tavola aveva un aspetto imponente, alzandosi diventava ridicolo.
p. 215
Ricorderò la storia del vecchio finché vedrò la terra rifiorire dopo l'inverno grigio e ogni volta che vedrò un uomo tendere verso la sua vera risurrezione che non è dopo la morte ma in questa vita stessa ed è il bene dopo il male, l'amore dopo l'odio.
p. 217
Quando vieni qui fai come il leone, che si metteva la pelle dell'agnello; ma Dio ti castigherà.
p. 217
Solo verso sera uscii: la luna nuova tramontava sulla linea violetta dell'altipiano e dalla vallata salivano i tintinnii delle greggie e il zirlìo dei grilli; le voci umane tacevano, tutto era pace e dolcezza.