Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 196
Cominciavo a disperarmi quando incontrai un vecchio pastore di Nuoro che cavalcava verso la Serra.
p. 196
Il vecchio, un uomo grasso e bonario dal viso rosso lucido, invece di stupirsi mi guardò con benevolenza facendomi qualche cenno amichevole con la testa.
p. 196
Ricordo sempre; era una notte di luna piena; ogni sassolino aveva la sua ombra e le montagne lontane sembravano veli azzurri stesi all'orizzonte. Quando fui sullo stradale su in alto al principio dell'altipiano mi volsi per guardare il villaggio azzurrognolo alla luna e come dipinto sullo sfondo roccioso del monte: mi pareva di sognare.
p. 197
Il secondo giorno della festa andai nuovamente in cerca del pastore ed egli tenne la parola.
- Ti leverai il berretto e le scarpe, - mi disse mentre attorcigliava la coda del cavallo legandola con un nastro giallo.
p. 197
Egli mi accompagnò fino al punto ove i priori della festa registravano i cavalli per la corsa ed io, montato sul dorso nudo della bestia irrequieta, mi piegavo indietro e in avanti e sui fianchi per far vedere tutta la mia agilità.