Grazia Deledda
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 160
Li sollevava e li pesava umidi e violacei sulle sue manine sporche, mentre il malato li guardava sorridendo quasi felice.
p. 160
laquo;Signore, come mai si sono moltiplicati quelli che mi perseguitano? molti insorgono contro di me. Molti dicono all'anima mia: Salute per lui non è nel suo Dio. Da' udienza, Signore, alle mie parole; pon mente alle mie grida. Dappoiché a te indirizzerò le mie preghiere; al mattino, o Signore, tu esaudirai la mia voce, perocché tu non sei un Dio che ami l'iniquità. Né starà presso di te il maligno; né gl'ingiusti potran durarla innanzi agli occhi tuoi. Tu disperderai tutti quelli che parlano menzogna, e l'uomo sanguinario e fraudolente sarà in abbominio al Signore. Signore, conducimi nella tua Giustizia; per riguardo ai miei nemici fa tu diritta innanzi a te la mia via».
p. 160
Ecco che cosa ho comprato... son due rognoni di maiale; guardateli, sembrano due fichi, e così saranno dolci...
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Ascoltava i più piccoli rumori del cortile; e le voci lontane, i nitriti dei cavalli, il canto delle galline, ogni vibrazione ogni suono gli destava un ricordo.
p. 161
- Ma va, sta zitto e fa cuocere bene i rognoni: mettici l'aglio e il rosmarino secco, se ce l'hai.
- E dove lo trovo, il rosmarino secco? Forse fresco se ne trova: ne ho visto una pianta lassù al cimitero...