Giacinto Satta
Sassari, Tipografia della Nuova Sardegna
Il tesoro degli angioni
Giacinto Satta
p. 155
Quando rinvenne raccontò, dando segni del più vivo terrore, che essendosi fatta un po’ troppo vicino al pozzo, aveva visto, proprio visto coi suoi occhi, che non pativano di allucinazione, uscirne un ombra diafana, bianca: il fantasma della Superiora morta!
p. 156
Soltanto a lunghi intervalli [...] si facevano tagliare e spuntare qua e là i rami più riottosi, ma la verde barriera che nascondeva il pozzo condannato non veniva toccata mai.
p. 160
L’interpellato era un figuro d’aspetto meschino, fatto scarno e giallo dalle terribili febbri del Coghinas.
p. 160
Alla domanda del Nulvese, Lèperi socchiuse gli occhi e due piccole pupille nere, due granelli di pepe, saettarono intorno.
p. 161
#822; È un giovinotto tra i venti ed i venticinque d’età... alto, bruno, piuttosto pallido, naso aquilino, occhi neri piuttosto grandi... capelli castagni tagliati corti...