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RECENSIONI

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Una tradizione tra storia e leggenda

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Sassari contro Cagliari nella Sardegna del '600

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Testi e documenti del Medioevo sardo

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La scrittura militante di Francesco Ignazio Mannu

Proto Arca Sardo senza (pre)giudizi

Complessità e plurilinguismo nell'opera di Giovanni Delogu Ibba

Un fascio di luce sul medioevo sardo

Passione per la montagna e storie dietro un cognome

Poesia ininterrompia

Un nuovo testo del Centro di studi filologici sardi diretto da Paolo Maninchedda ed edito dalla Cuec

Dalla Cuec dieci perle per la collana Scrittori sardi

Le agende di Satta

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L'Unione Sarda del 8 marzo 2004
Passione per la montagna e storie dietro un cognome
“Alpinismo a 4 mani” di Saragat e Rey

Fra i dieci volumi della collana "Scrittori Sardi" che il Centro di Studi Filologici Sardi e la casa editrice Cuec hanno mandato in libreria all'inizio dell’anno - tutti i titoli sono di forte richiamo - ce n’è uno che si può definire, e per molte ragioni, interessante e curioso: Alpinismo a quattro mani di Giovanni Saragat e Guido Rey.
Singolare è, intanto, il primo dei due autori: Giovanni Saragat, il figlio dell’avvocato Pietro Saragatu che firmava articoli giornalistici e libri con un Saragato trasformato in "Toga Rasa". E, quindi, c’è la curiosità di un cognome che ha perduto, nel tempo, la sua finale. Una curiosità che non è sfuggita a Ignazia Tuveri che ha scritto la biografia di Giovanni Saragat (e meritoriamente anche la bibliografia delle sue opere e quella critica). Scrive infatti la Tuveri: "Di famiglia gallurese (Tempio Pausania), Pietro Saragatu vive e muore a Sanluri. E Giovanni nasce a Sanluri il 14 novembre 1855. Sulla tomba di Pietro è apposta una lapide che riporta il cognome Saragat, già privo della u finale. Non è esatto, quindi, che quella u sia stata soppressa da Giuseppe - figlio di Giovanni e futuro Presidente della Repubblica italiana - quando era esule in Francia".
Un’altra curiosità è questa: per oltre dodici anni Giovanni Saragat ha collaborato a L'Unione Sarda affrontando argomenti vari: "Come vive una famiglia di contadini", "Delitto per amore", "Festa campestre: Santa Ruina di Morgongiori", ecc. Curiosità nella curiosità: per il primo anno Saragat ha collaborato anche con La Nuova Sardegna, poi ha smesso: forse perché un articolo identico era comparso, nello stesso giorno, sui due quotidiani.
Giuseppe Marci , curatore della riedizione e autore di un corposo saggio introduttivo, dice giustamente che di Giovanni Saragat ci sono molte cose che non sappiamo e promette studi ulteriori. Ma, intanto, è interessante sapere che ha trascorso la fanciullezza fra Sanluri e Tempio, che ha studiato al Liceo Dettori (e l'ha dovuto lasciare dopo un diverbio, in classe, con un insegnante), che si è laureato in Giurisprudenza a Cagliari quando aveva soltanto vent'anni. È a Torino che diventa, poi, valente penalista, attivo pubblicista e, in particolare, appassionato alpinista. Ed è da questa passione che nasce l’amicizia con Guido Rey, "fotografo, scrittore, maestro e poeta dell'alpinismo italiano". Con Rey firma, a quattro mani appunto, il godibile volume sull’alpinismo e i suoi cultori.

Gianni Filippini

 
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