Sei ragazze vestite di nero e scalze cantano. Le
altre sedute ai loro piedi recitano.
È la V ginnasio del Liceo Classico Statale "De
Castro" che già in occasione della Fiera del Libro di Macomer
aveva presentato questa pièce. Diretti dal professor Marcello
Muroni, docente di italiano, gli studenti hanno interpretato in
maniera magistrale e originale un testo che spiega come Sulis
nel dodicesimo anno di crudel prigionia, studiò
un mezzo di fingersi colpito da apoplessia e di quando
finalmente l’anno ventunesimo gli fece la grazia, il
Re Vittorio Emanuele I, il giorno della sua nascita.
Parole recitate e cantate si intrecciano al suono di strumenti
antichi e moderni: chitarra, tastiera, percussioni, violino ed
il fruscio del bastone della pioggia. Le giovani attrici si alternano
nella recitazione della Ballata di Vincenzo Sulis e del
Valzer per la Libertà ritrovata, entrambi liberi adattamenti
del professor Muroni. Con tanta grinta e spirito innovativo, hanno
accolto una storia così lontana come quella di Vincenzo Sulis,
interpretato in quest’occasione da un altro studente. La sua voce,
accompagnata dal suono della tromba, racconta di come Sulis, dopo
esser stato rinchiuso per ventidue anni nella torre dello Sprone,
ha visto la libertà a dispetto di coloro che lo avrebbero voluto
veder marcire in prigionia. Il valzer si chiude con quelle parole
che il Sulis stesso scrisse nella sua autobiografia, rivolte ai
suoi aguzzini: …invece la sorte ha voluto che io vivessi
ancora ma loro han trovato la morte e tutti nel modo peggiore...
poiché sta scritto chi mal vive mal deve morire e morendo vi
è la perdizione eterna.
Il pubblico entusiasta ha accolto questa interpretazione
in modo caloroso, chiedendo e ottenendo il bis.
Con il loro impegno questi giovani ginnasiali hanno
insegnato agli spettatori riuniti nell’Auditorium della Facoltà
di Lingue e Letterature Straniere di Cagliari che Vincenzo Sulis
non è solo il nome di una strada e di una torre, come ha detto
Giampiero Liori, preside dell’Istituto Tecnico Agrario "Duca
degli Abruzzi" di Elmas che ha contribuito ad organizzare
l’iniziativa, ma è stato un notaio, un patriota, un memorialista
che ha avuto ruolo decisivo nella storia della Sardegna.