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Il poemetto de coraliis del nostro Carboni riportò grandi lodi dalle Efemeridi di Roma, per la proprietà della lingua in argomento didascalico, per la felice condotta, e per la egregia favola di Corilla inventata da lui; metamorfosi degna d’un Nasone, fornita di tutte le proprietà, che questo sommo poeta osserva nell’andamento delle sue trasformazioni conservando le qualità dei corpi trasformati, e le ragioni di esse: tutte queste dilicatezze spiccano nella trasformazione di Corilla in Corallo.