edizione critica a cura di Sara Silvia Piras e Gisa Dessì
I curatori
Raimondo Turtas è associato di Storia della Chiesa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari. Le sue ricerche hanno dato apporti originali ad alcuni momenti fra i più significativi della Storia della Chiesa in Sardegna (come, ad esempio, il ruolo che vi svolsero Gregorio Magno, Gregorio VII, Innocenzo III e lo stesso Bonifacio VIII) ed hanno portato alla luce aspetti, fino ad ora poco esplorati, relativi alla crescita culturale dell’Isola tra il Cinque e Seicento, con particolare riferimento all’organizzazione dell’istruzione, alla nascita delle Università di Cagliari e di Sassari e alla formazione della classe dirigente locale durante il periodo spagnolo.
Sara Silvia Piras è borsista del Centro di Studi Filologici Sardi.
Gisa Dessì è ricercatrice del Centro di Studi Filologici Sardi.
L'opera
Il Registro di San Pietro di Sorres (sec. XV) è un’importantissima fonte per la storia della chiesa sarda, ma è anche una preziosa testimonianza del sardo logudorese antico. Ne è protagonista la vita quotidiana del popolo e del Capitolo della diocesi di Sorres, piccolo mondo chiuso e interamente collocato all’interno della Sardegna centro-settentrionale; eppure, anche qui arrivavano di tanto in tanto le sollecitazioni di mondi lontani: da quelli che stavano nella stessa isola, come la necessità di mandare un rappresentante del capitolo al Parlamento del regno che era stato convocato ad Oristano nel 1481 o i rapporti con gli ebrei di passaggio, provenienti soprattutto dalla comunità di Alghero. Ma c’erano anche gli echi che giungevano da mondi ancora più lontani, fascinosi e sognati come quello di Roma.