L'opera
Questo dodicesimo volume del BSS si apre con un articolo di Roberto Loi in cui l’autore scava nell’epistolario del giovane Luigi Pirandello per ricostruirne il rapporto a distanza con la Sardegna, iniziato alla fine del 1887 e occasionato dal matrimonio della sorella Lina con Calogero De Castro, che aveva ottenuto impiego a Iglesias. Nel secondo contributo, Giovanni Lupinu, trascorso ormai un ventennio dalla promulgazione della legge 482/1999, ripercorre alcune tappe del dibattito sulla lingua sarda a partire dall’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, con particolare riferimento alle idee espresse da Emilio Lussu e Gavino Ledda: lo scopo è quello di rispondere al quesito se cinquant’anni di discussioni siano serviti a elaborare posizioni aggiornate e soluzioni condivise oppure se, al contrario, si debba registrare una sorta di inconcludente ‘avvitamento’ ideologico. Nel terzo articolo, Giuseppe Mele illustra come gli impianti di pesca e salagione del tonno, messi a punto in Sicilia nella prima età moderna, si diffusero nel corso del Cinquecento in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo: in Sardegna furono introdotti verso la fine del secolo per iniziativa di capitalisti liguri (con l’ausilio di professionisti siciliani), destinati in qualche caso ad accumulare ricchi patrimoni, conseguire la nobilitazione ed entrare così a pieno titolo nei ceti dirigenti del regno. Infine, questo numero del BSS esce in formato ridotto a causa dell’emergenza sanitaria in corso: ci è parso però essenziale essere presenti anche in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, a sottolineare l’importanza della cultura quando biblioteche, scuole, università rischiano di stare chiuse troppo a lungo.
Indice
Presentazione
Tracce di Sardegna nell’epistolario del giovane Luigi Pirandello, filologo, Roberto Loi
Emilio Lussu, Gavino Ledda e la questione della lingua sarda, Giovanni Lupinu
Innumerables pleitos y molestias. Per una storia della tonnara Saline nel XVII secolo (Parte Prima), Giuseppe Mele