Al Lettore
Sec. XVIII
Avendo in me, e trà me stesso stabilito, di non voler comparire in questo teatro del mondo, sebbene anche io potessi presentare al mio Lettore, una storia, non che un romanzo fiorito di vari fiori, e colori, dei fatti successemi nel lungo corso di tutta la mia vita, dal giorno di mia nascita, che fù la sera del giorno 28 8bre 1746 fino all’età mia avvanzata di 84 per 85 cioè alli 28 8bre 1830 in cui contro ogni mia voglia e genio, uno scrittore di vaglia, mi è venuto esortando, che ad ogni costo, Egli vuol dare alla luce un libriciolo, esponendo non che i fatti tutti memorandi accadutimi nell’1792; e consecutivi, ma eziandio tutti li altri anteriori, e posteriori a quest’Epoca, e sebbene di mia malavolontà vi abbia aderito, ed acconsentito per soddisfare ai suoi desideri; poiché eromi determinato di vivere, e morire tamquam mortuus a corde, pur non di meno, per non inciampare il mio caro Scrittore in moltissimi sbaglij ed errori, e per non riuscire, e poter riuscire ad alcuno, sebben bravo, di fare un romanzo veridico e giusto, come è questo che io med.mo vi vado a presentare, che sono stato l’attore, ed il vero rappresentante di tutta la mia gloriosa e funestissima tragedia.