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PAOLO GIOVANNI MANINCHEDDA


Cagliari, Condaghes, 2001
In saecula saeculorum (Non toccate la gramigna)
Paolo Giovanni Maninchedda

Il procuratore Andrea Cossu non sapeva niente di sé. Come tutti, d'altronde. O forse no, non come tutti. C'è chi vive sicuro di sé, degli altri e del mondo.

Chi non s'accontenta non gode, invece chi si accontenta gode ogni giorno e sempre allo stesso modo.

Melius abundare quam deficere, sed melius deficere quam intelligere. In questa trappola dove si sta imprigionati senza sapere da dove si viene e dove si va, dominati dagli stolti che credono che la realtà sia questa e la studiano al dritto e al rovescio, le rubano i più riposti segreti, la manipolano e la trasformano soddisfatti di questa possibilità, che cosa resta da fare a noi che conosciamo il dramma che incombe sul mondo, che sappaimo quanto sia difficile per un uomo compiere un'azione completamente pura, libera dal male in ogni parte, perfetta nel suo bene? Non ci resta che nasconderci dietro i nostri mestieri, occultare il nostro pianto, celare la nostra forza e aspettare senza sapere bene né chi né cosa.

Dio non parla, Dio giudica. O forse no. Dio salva, ma cosa aspetta? Se vuole salvarci, perché pretende di giudicarci?

 
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