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GIOVANNI SIOTTO PINTOR


Torino, Tipografia Bellardi Appiotti e Giorsini, 1871
Racconti morali
Giovanni Siotto Pintor
Dappoichè si è insin qui per noi ragionato delle svariate vicende che contristano tempo a tempo la vita umana, piacemi, amico, di ridirvi una vera storia che io udii narrare al signore di Monsanto, inviato alla corte di Portogallo presso il re delle Due Sicilie, nell’ultima mia dimora in Benevento. Così parlommi il giovine conte di Altamura in una delle più calde notti d’estate; e poscia ch’io l’ebbi certificato che io lo avrei di buon grado udito, a dire incominciò in queste parole.Volgendo al termine il secolo passato, era in Napoli una nobile famiglia Beccarelli. Il duca Lorenzo poi di avere senza colpa e senza invidia esercitati molti e nobilissimi uffici, tornossi a Giulia Nuova donde traevano origine i suoi maggiori, l’un de’ quali vi fece il titolo del feudo. Non molto da lungi è il grosso borgo di Resina, dove rimpetto alla Favorita, villa deliziosa del principe di Salerno, dimorava un rimoto consanguineo del duca, Artaldo Beccarelli. Era costui padre a Tarsilla amorevole assai, che fanciulla in sugli anni due conduceva soventi a casa lo zio il quale amalava altrettanto che figlia, ed essa con Lorenzino primogenito del duca vogliosamente s’interteneva in giuochi fanciulleschi.
 
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