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GIOVANNI SIOTTO PINTOR


Torino, Tipografia Bellardi Appiotti, 1875
Il ridicolo. Dramma in sei atti
Giovanni Siotto Pintor
Atto primo.Camera in casa di Vittorina.Scena I.

Federigo solo, pallido, stralunato, sta a sedere.

Neppure un minuto ti ho colto, avaro sonno. È qui il male (toccandosi il cuore) profondo, straziante, insanabile…Io ragazzo! Ridicolo io!...Dall’ora che uscendo del teatro li trovai nel caffè Toledo, io non ho più pace…Io non posso ricordare quella sera in cui, sbirciandomi e parlandosi in segreto l’un l’altro, mi pareva di essere schernito…Parola terribile, uscita dal labbro di Satana, ha deciso irrevocabilmente di me, del mio destino, della mia vita…ragazzo! Finalmente oggi dopo due mesi, oggi prima del mezzogiorno mi vi condurranno, forse per ischernirmi ancora!...(apre la finestra) Chiaro mattino d’autunno, limpido, bello…Il cielo vestito del suo azzurro purissimo, tutta verdura la terra, il piano, il mare, le sovrastanti montagne…(passeggia) Ebbene, Federigo, quanto tu vedi puoi goderlo con la forza, colla energia della giovinezza. Tu puoi godere di un bel mattino d’autunno, raccogliere sul tuo capo le sue rugiade, asciugarle al raggio del sole di mezzodì, per poi ribagnarti di quelle della sera; tu puoi godere del creato!
 
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