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PAOLO GIOVANNI MANINCHEDDA


Cagliari, Condaghes, 2001
Abbà (Non toccate la gramigna)
Paolo Giovanni Maninchedda

Ora abbracciami, Signore. Ho finito i miei giorni. Raccogli la forza che hai reso debolezza, la dignità che hai trasformato in miseria. Ho percorso la follia del tuo pellegrinaggio, ho intuito la verità della tua promessa, ma ora raccoglimi, fai cessare la fatica. Non voglio più volere, né mi bastano le forze per disciplinare ancora la mente e il cuore. Il corpo è teso, pronto alla prova. Mantieni la promessa; fai nuove tutte le cose, fammi ripercorrere la vita che non ho capito, che ho subìto, l'ansia che mi ha consumato dopo averti incontrato.

Un attimo di te e il resto è niente. Quando avevo poco più di dieci anni, ti ho intravisto sull'altare. Scorgere la luce innaturale della tua presenza e non capirti, non conoscerti, questo è stata tutta la mia vita. Mi hai reso un uomo senza storia.

 
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