Andre Casula era figlio di Pietro, nipote di Antonio. Una famiglia, una promessa. Il nonno era stato il medico del paese. Era morto in miseria e - forse per questo motivo - in odore di santità. Il padre era un saggio, un uomo giusto ed autorevole. Un uomo, appunto. Si diceva in paese che non avesse mai abbassato lo sguardo di fronte a nessuno e che nessuno si fosse mai sentito offeso. Faceva il maestro elemantare. Non aveva continuato gli studi all'università perchè aveva dovuto sposare Maria Antioga. Ancora oggi la guarda severo e devoto. Quando vanno insieme all'oliveto, trascorrono la serata a lavorare e la concludono passeggiando abbracciati, riempiendo i luoghi di tenerezza e i cuori dei vicini di incontenibile invidia.
Andrea era cresciuto bene, nel corpo e nello spirito. Aveva saputo difendersi dalle insidie dell'infanzia e dell'adolescenza. Era robusto, saldo, sicuro di sé, colto. Era ritornato in paese con la laurea in medicina e rapidamente la sua fama aveva emulato quella del nonno. I vecchi dicevano che se del padre aveva la scorza, del nonno aveva il cuore. Era un uomo straordinariamente buono, troppo trasparente nei rapporti con gli altri, poco o niente prudente, eppure sempre vigile.