Era stato un grande amore. Così dicevano tutti. Ed era vero. Il prof. Fadda e Teresa si erano veramente amati.
È raro che nella Facoltà nascano veri amori. Il più delle volte sono falsificazioni sentimentalmente mistificate per superare gli esami, altre ancora sono solo episodi occasionali, incroci fortuiti tra un maschio e una femmina.
Fadda era stato il maître à penser dell'incontro occasionale; aveva elaborato la teoria dell'amore sconosciuto: «Il mito dell'anima gemella - diceva pomposamente a lezione - si iscrive in quello più ampio dell'età dell'oro, o del paradiso terrestre, insomma delle divine origini dell'umanità. L'essere umano perfetto, perfettamente individuava, per conoscenza di codici non verbali, per il dominio totale della sua stessa natura e per predestinazione divina, l'essere che, invece, era stato concepito per compiersi con lui. Ora è evidente che nella condizione decaduta in cui poi l'uomo si trovò ad agire, la ricerca della metà predestinata non poté più avvenire per via intellettuale - o spirituale, se preferite - ma solo per via empirica, per approssimazioni, per tentativi, per prove.