A raggelarlo, prima che le parole, era stato lo sguardo porcino balenato in quegli occhi piccoli e maligni. Nel lampo Matteo ci aveva scorto insieme piacere e crudeltà, un qualcosa covato da chissà quanto che ora sembrava aver trovato lo spiraglio per erompere. Nei suoni successivi l'effetto di un tuono: fragorosi, squassanti, ma nulla al confronto del lampo inceneritore di quello sguardo. Poche parole, ma lui parse come l'onda di un torrente invernale. S'era sentito trascinare in un turbine brulicante di sensazioni.
- Per l'affitto fai venire tua moglie...
In quell'istante non le aveva manco sentite, anzi non era neppure sicuro che signor Santuccio le avesse pronunciate. Era invece certo d'averle lette nella saetta degli occhi del possidente prima ancora che prendessero consistenza e forma. Poi solo subbuglio. Subbuglio lungo, infinito...