Milano, aeroporto di Linate, 14 giugno
Cara Valentina, quando riceverai questa lettera io probabilmente sarò a mollo nell’acqua più limpida del Mediterraneo. Sì, proprio in Sardegna, non so ancora in quale spiaggia. Te lo scriverò appena ci saremo sistemate.
Sono sicura che sarai arrabbiata con me e anche un po’ offesa perché sono sparita così, senza venire a salutarti, senza neppure darti un colpo di telefono per spiegarti che i miei programmi per le vacanze all’ultimo momento erano cambiati. Ma tutto è successo così all’improvviso che ho avuto appena il tempo di fare le valigie. Ora sono qui, all’aeroporto, in attesa che chiamino il nostro volo, e ti scrivo seduta su un mucchio di borse, con la carta poggiata sulle ginocchia, mentre tutti, intorno, mi urtano, mi spingono addosso i loro bagagli, mi scavalcano per raggiungere il banco dell’accettazione. (Ecco perché la mia scrittura è così brutta e storta che farai fatica a riconoscerla. Ma sono proprio io, la tua amica Giulia, e questa è la carta da lettere con Snoopy che proprio tu mi hai regalato per Natale).