Nuoro, Ilisso, 1997
Giovanni Tolu
Enrico Costa
STORIA DELLA STORIA
Verso gli ultimi di novembre dello scorso anno, rientrando nel mio studio, vi trovai un vecchio, che da mezz’ora mi aspettava. Chiestogli il motivo della sua venuta, mi rispose con una domanda: – È egli vero che lei ha scritto la storia di Giovanni Tolu, il bandito? Avrei piacere di leggerla.
– Non ho mai scritto storie di banditi viventi – risposi.
Il vecchio, senza punto scomporsi, ripigliò con sussiego: – Se lei non l’ha scritta, è certo che ben presto la scriverà!
– E perché dovrò scriverla?
– Perché gliela dirò io, che sono Giovanni Tolu in persona.
La strana presentazione mi sorprese non poco; tuttavia risposi: – Non so davvero perché lei voglia narrarmi la sua storia, né perché io debba scriverla.
– Le dirò sinceramente, che ormai sono stanco e infastidito delle fandonie che si vanno spacciando sul mio conto. Lungo la mia vita di bandito e d’uomo libero – per oltre quarant’anni – si dissero e si stamparono sui miei casi inesattezze tali, che mi preme rettificare. Non voglio colpe, né virtù che non mi spettano. Fui intervistato da un numero infinito di curiosi, italiani e stranieri, ma non volli finora aprire l’animo mio ad alcuno. Oggi solamente mi sono deciso a fare una confessione generale, schietta, veridica, senz’ombra di vanità, né di secondi fini.