Palermo, Sellerio, 1998
Il demonio è cane bianco (in Bellas Mariposas)
Sergio Atzeni
È notte, nevica, e la neve copre il fango, i cortili, gli alberi, ogni cosa. L'alba colora le colline a oriente, le fa lucenti, rosa e sangue. La terra di Papale Porcu invece resta nera, come se la notte non volesse lasciarla, volesse strapparla e portarla via. Ma a mezzogiorno il sole la conquista, e anche su quella terra la neve è rossa.
Nevica neve rossa, e al primo fiocco che sfiora la finestra muore Papale Porcu, che aveva novant'anni da tre giorni. Soltanto il cielo non gli apparteneva, il cielo è di Nostro Signore, ma la terra, gli alberi, gli uomini, la pianura fino alle colline, tutto era suo. La ricchezza non ha dannato la sua anima. Ascoltava le preghiere dei cristiani maltrattati dalla cattiva fortuna. Mai ha negato un pasto, una moneta, un giaciglio, al vagabondo, all'ospite, al mendicante. Papale Porcu va via dal mondo, e le donne lo cantano.
Nevica neve rossa, e al primo fiocco che sfiora la finestra muore Papale Porcu, che aveva novant'anni da tre giorni. Soltanto il cielo non gli apparteneva, il cielo è di Nostro Signore, ma la terra, gli alberi, gli uomini, la pianura fino alle colline, tutto era suo. La ricchezza non ha dannato la sua anima. Ascoltava le preghiere dei cristiani maltrattati dalla cattiva fortuna. Mai ha negato un pasto, una moneta, un giaciglio, al vagabondo, all'ospite, al mendicante. Papale Porcu va via dal mondo, e le donne lo cantano.