Al diavolo tutto, disse il ragazzo. Vada tutto al diavolo.
Cormac McCarthy “Oltre il confine”.
17 anni
A guardarti dormire, così disarticolato, nelle poche ore della tua notte che concedevi al sonno, potevi sembrare un povero corpo precipitato da un cavalcavia. Uno straccetto umido caduto da un balcone.
La mattina. E la notte. In mezzo: pomeriggio e sera. Certezze da poco. Ma facevano sembrare la vita una serie ininterrotta di fatti.
Magari era abbastanza. Certo, all’inizio, era abbastanza.
A Nulla, proprio al centro del nulla, ci sono dei quartieri dove è indispensabile essere prosaici. Ci sono case, che non significano nient’altro che spazi su spazi. Quartieri dove è indispensabile essereparadossali: rappresentano un approdo. Il sogno che si avvera. La fuga.
Fa sorridere messa in questo modo: che si debba fuggire a furia di blocchetti di cemento.