Roma, La Nuova Antologia, 1909
Cattive compagnie (Il nonno)
Grazia Deledda
A ventisei anni, completamente rovinato finanziariamente, ma ancora bello nonostante gli stravizi della sua prima gioventù, don Elia pensò di ammogliarsi. Gl'indicarono la nipote di un vescovo, alla quale lo zio doveva lasciare una grossa eredità. Don Elia andò nella piccola città vescovile e riuscì a far innamorare di sé la ragazza. Ella si chiamava Pasqua: era buona, intelligente ma ignorante, e si innamorò di Elia perché egli era nobile e aveva fatto un viaggio apposta per conoscerla. Il vecchio vescovo adorava la nipote, ma dichiarò subito che il matrimonio sognato e voluto da lei non gli piaceva. Egli aveva sentito parlare di Elia.