Cagliari, Tipografia Editrice Cattolica Sarda, 1922
Aurora sarda
Pietro Casu
– Ecco la fèrula , padrone grande: non me lo fa il cavallo?
E il frugolo scalzo e sporco brandiva in alto, agevolmente, il lungo bacchetto nodoso e contorto supplicando con l’anima tutta raccolta negli occhioni vivi. Siccome il vecchio, che era intento a spollonare le viti del pergolato, pareva non gli badasse, gli tirava di quando in quando le falde del capotto d’orbace, o s’aggrappava ai larghi pantaloni di tela, gagnolando come un cucciolo, insistendo nella sua nenia fastidiosa: – Me lo faccia, però, padrone grande! Me l’aveva promesso, ieri! Oggi ò la fèrula, ò! Eccola, la fèrula. Su: me lo faccia! Andrò a cavallo a sbrigar tutte le commissioni; andrò correndo correndo…E me lo faccia, però!
Sennor Innassiu dava delle stratte per liberarsi da quei piccoli artigli brancicanti , grugniva una minaccia inarticolata, faceva il viso fiero. – Vattene, ora! – mugolava. – Non è questo il momento di pensare ai tuoi cavalli. Va via!
– E no: me la farò ora, invece! Ora, me lo deve fare!
– Oh! Te lo “devo” proprio fare? Per ordine di chi? Sentiamo!
– Per ordine di Dio, padrone grande. Dio comanda di non far piangere i piccoli, sennor Innassiu…I piccoli sono padroni anche del cielo, sono!
E il frugolo scalzo e sporco brandiva in alto, agevolmente, il lungo bacchetto nodoso e contorto supplicando con l’anima tutta raccolta negli occhioni vivi. Siccome il vecchio, che era intento a spollonare le viti del pergolato, pareva non gli badasse, gli tirava di quando in quando le falde del capotto d’orbace, o s’aggrappava ai larghi pantaloni di tela, gagnolando come un cucciolo, insistendo nella sua nenia fastidiosa: – Me lo faccia, però, padrone grande! Me l’aveva promesso, ieri! Oggi ò la fèrula, ò! Eccola, la fèrula. Su: me lo faccia! Andrò a cavallo a sbrigar tutte le commissioni; andrò correndo correndo…E me lo faccia, però!
Sennor Innassiu dava delle stratte per liberarsi da quei piccoli artigli brancicanti , grugniva una minaccia inarticolata, faceva il viso fiero. – Vattene, ora! – mugolava. – Non è questo il momento di pensare ai tuoi cavalli. Va via!
– E no: me la farò ora, invece! Ora, me lo deve fare!
– Oh! Te lo “devo” proprio fare? Per ordine di chi? Sentiamo!
– Per ordine di Dio, padrone grande. Dio comanda di non far piangere i piccoli, sennor Innassiu…I piccoli sono padroni anche del cielo, sono!