Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1955
Sino al confine
Grazia Deledda
Nel luglio del 1890 Gavina Sulis finì i suoi studi. Suo padre, ex-impresario di strade comunali, uomo abbastanza intelligente, le aveva fatto ripetere la quarta classe elementare, perché nella piccola città non v'erano altre scuole femminili. Il giorno degli esami ella se ne tornava a casa pensando che ormai erano finiti per lei i giorni di libertà e d'ozio. Aveva quasi quattordici anni; si credeva già una donna matura, e ricordava le parole del suo confessore: "Il Signore ha detto che la donna deve custodire la casa, fuggire l'ozio e le cattive compagnie". Riguardo alle "compagnie" ella sfuggiva non solo le cattive, ma anche le buone; e imitava appunto il suo confessore che andava sempre solo, a occhi bassi, rasente ai muri.